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Giuseppe Grazioli et Zhang Xian Auditorium di Milano

by pascal iakovou
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Lo scorso 17 febbraio John Axelrod è ritornato all’Auditorium di Milano alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi impaginando nel programma la Nona Sinfonia di Gustav Mahler per una lettura atipica dell’estrema partitura del compositore boemo, più spostata verso il
Novecento americano che verso i suoi contemporanei della Scuola di Vienna, spesso cedendo nel gusto dell’effetto (anche se misurato e calcolato ad arte) ma sempre riuscendo a stabilire un’ottima intesa con l’orchestra . La settimana seguente Giuseppe Grazioli ci offriva una magnifica lettura ed esecuzione di “Wonderful Town” (dalla commedia “My Sister Eilen” di Joseph Fields e Jerome Chodorov) di Leonard Bernstein che ebbe la sua prima esecuzione il 9 gennaio 1953 allo Schubert Theater del New Haven Connecticut, ultimamente riportato nel repertorio ed esaltato soprattutto da Simon Rattle, dirigendo ottimamente tutti i solisti della Yale Opera convolati per l’occasione, da Jennifer Feinstein a Lisa Williamson, da David Pershall a Eric Barry, da Samuel Levine a Jorge Prego, da Cameron Mc Phail ad Andrew Craig Brown sino a Aaron Sorensen, Annie Rosen e Stephanie Gilbert che si sono scatenati al termine dell’esecuzione ballando la celebre Conga della partitura tra il pubblico sorpreso e divertito. Ottima l’intesa con l’orchestra e perfetto l’equilibrio con la compagnia vocale che non veniva mai coperta ma esaltata nella sua prestazione e molto apprezzata anche la perfetta dizione degli interpreti (che fortunatamente si esprimevano nell’originale inglese e non in italiano) . Nei concerti successivi la direttrice stabile cinese dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi Zhang Xian ha offerto una lettura mirabile e da manuale ed esecuzione di “Also Sprach Zarathustra” di Richard Strauss (preceduto da un meno convincente Concerto per violino ed orchestra di Tchaikovsky, solista la bella e brava Arabella Steinbacher e dal “Capriccio spagnolo” di Rimskij – Korsakov), mentre il 10 marzo ci ha ancora convinto nella Quinta Sinfonia di Gustav Mahler (che però l’orchestra conosce praticamente a memoria) e meno in “Rendering” di Luciano Berio che mancava all’Auditorium da circa dieci anni quando sul podio c’era lo stesso celebre compositore ligure . Il 9 marzo proseguiva anche la stagione della Verdi Barocca , sempre sotto la lucida e brillante direzione di Ruben Jais, che presentava un programma raro e quasi inedito costituito dalla Messa in fa maggiore “di Sant’Emidio” per soli due cori, strumenti e basso continuo di Giovanni Battista Pergolesi, solisti gli splendidi ed eccellenti soprani Francesca Cassinari e Laura Dalfino, il tenore Paolo Borgonovo ed i bassi Mauro Borgioni e Marco Calabrese mentre nella seconda parte del concerto veniva proposta l’altrettanto rara “Messe de morts” di Jean Gilles per soli coro, strumenti e basso continuo solisti Francesca Cassinari e Jacopo Facchini, il tenore Paolo Borgonovo ed il basso Mauro Borgioni . In entrambe le partiture ineffabile la prova dell’Ensemble vocale La Verdi Barocca in perfetta sintonia con l’Orchestra de La Verdi Barocca e come sempre perfetta l’intesa con il direttore Ruben Jais . A Teatro Dal Verme nel frattempo dal 3 marzo proseguiva brillantemente e magnificamente la stagione dei Pomeriggi Musicali con una elegante e delicatissina esecuzione del Secondo Concerto per pianoforte ed orchestra di Frédéric Chopin solista la star ormai internazionale Pietro De Maria sotto l’oculata e come sempre precisa direzione di Antonello Manacorda che ha dato del suo meglio anche nella successiva Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven . Il 10 febbraio Nathalie Stutzmann si proponeva in modo molto convincente come direttrice d’orchestra con “Eine kleine Nachtmusik” di Wolfgang Amadeus Mozart ,il rarissimo Concerto per quertetto d’archi ed orchestra Schonberg / Haendel con solisti gli spendidi strumentisti del Quartetto Prometeo ed una celestiale e brillante lettura della mozartiana Sinfonia “Jupiter” nella seconda parte del concerto . La settimana successiva ritornava Daniele Rustioni, solista la violinista Carolin Widmann ed all’organo Giulio Mercati in un programma in bilico tra Bach ed Hindemith mentre il 24 febbraio si ripresentava con vivo successo Antonello Manacorda presentando la commissione dei Pomeriggi “Stesso denso” di Maurilio Cacciatore, una lettura molto convincente e smagliante del Concerto soirée di Nino Rota, solista un’interprete ideale per questo repertorio ovvero l’affermato già da tempo Maurizio Baglini che ha concesso anche un bis listziano mentre nella seconda parte del concerto veniva proposta da Manacorda una precisissima e di grande leggerezza e soavità interpretazione e lettura della Seconda Sinfonia di Ludwig van Beethoven . Grande successo di pubblico in tutte queste occasioni .


Giacomo Di Vittorio

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