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Il Neujahrskonzert 2012 di Mariss Jansons da Vienna

by Giacomo Di Vittorio
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Il Neujahrskonzert 2012 di Mariss Jansons da Vienna

Il Neujahrskonzert 2012 dal Musikverein di Vienna presentava quest’anno molte interessanti ed
inedite novità e sorprese . Il celebre direttore lettone Mariss Jansons vi tornava per la seconda volta dopo il 2006 ma portava con sè molti brividi per il pubblico viennese ed internazionale .

Per la prima volta nel concerto di capodanno viennese veniva eseguita la “Vaterlandischer Marsch” di Johann Strauss in apertura di programma seguita a poca distanza nella prima parte
del concerto da una travolgente e memorabile esecuzione di “Wiener Burger” di Carl Michael
Ziehrer . La seconda parte del concerto si apriva invece con la rara , sfuggente, inarrestabile e da mettere a dura prova il cuore degli ascoltatori – spettatori “Danse diabolique” di Joseph Hellmesberger jr (altra curiosa sorpresa) mentre in seguito, in omaggio al semestre di presidenza
danese della UE , veniva presentato il curioso ed accattivante “Copenhager Eisenbahn – Dampf
Galopp” di Hans Christian Lumbye . Ma la vera novità arrivava dall’esecuzione corposa del Panorama e Walzer dalla “Belle au bois dormant” di Tchaikovsky, per la prima volta nel concerto di capodanno viennese, omaggio di Jansons alla Russia sua seconda patria ma oggi, secondo sua stessa affermazione, devastata dal punto di vista musicale (e non solo) tanto che il celebre direttore lettone è diventato in poco tempo direttore principale del Concertgebouw di Amsterdam e della Bayerische Rundfunk Orchester . A seguire “Brennende Liebe” di Josef Strauss e qui si apriva
la magnifica e indimenticabile coreografia del milanese Davide Bombana nel Castello del Belvedere di Vienna con il Corpo di ballo della Wiener Staatsoper ed un magnifico primo piano, che poi declinava sui ballerini, su “Der Kuss” di Gustav Klimt ed altri famosi quadri contenuti
nella celebre collezione . Altra sorpresa anche nel tradizionale “An der schonen blauen Donau”
di Johann Strauss si tornava con grande intelligenza e raffinatezza nel Castello viennese del Belvedere in compagnia del corpo di ballo viennese e la presenza finale dello stesso ormai più
che celebre coreografo milanese . Laconici ma incisivi gli auguri in solo tedesco e travolgente
la “Radetzky – Marsch” finale .

Giacomo Di Vittorio

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