Le Editions Gallimard hanno fatto da poco riapparire un testo di Régis Debray di 96 pagine ma di grande intensità dal titolo “Eloge des frontières” che in realtà è il manoscritto di una conferenza tenuta il 23 marzo 2010 alla Maison franco – japonaise di Tokyo . L’idea di base è , citando principalmente Ludwig Feuerbach, quella del recupero della differenza e del valore della frontiera in un mondo globalizzato che vorrebbe abolirle, principi che diventano di maggiore attualità proprio nel momento in cui a Berlino, ad esempio , si vorrebbe ricostruire il muro . Allo stesso tempo una valorizzazione della forma delle città , come quella di Parigi che conta ottanta quartieri di cui nessuno assomiglia all’altro, senza per questo negare l’identità della città nel suo complesso, la sua anima e la sua forma, citando in questo caso Charles Baudelaire e Julien Gracq . Tutto questo anche per recuperare la nozione di limite che oggi è stata persa non solo dalla comunità
finanziaria internazionale ma anche dal singolo cittadino a cominciare ovviamente dal delinquente .
Un testo – manifesto breve ma prezioso del celebre scrittore e filosofo francese che ultimamente ci aveva abituati a testi di dimensioni molto più ampie e che acquista una maggiore attualità man mano che il tempo passa .
Giacomo Di Vittorio