Lo scorso 25 novembre Damian Iorio è ritornato sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, presso l’Auditorium, impaginando un programma prettamente operistico che andava dal Ballo della Regina dal terzo atto del “Don Carlo” di Giuseppe Verdi al Ballo delle Stagioni, dal terzo atto dei “Vespri Siciliani” , sino al “Pas à six” ed al “Pas des soldats” dal “Guglielmo Tell” di Gioacchino Rossini nella prima parte . Nella seconda si è lanciato in una brillantissima esecuzione della suite “La Boutique Fantasque” di Ottorino Respighi (su musiche di Gioacchino Rossini) per poi concludere con un’efferevescente ouverture dal “Barbiere di Siviglia” nella revisione di Philip Gossett . Grande successo di pubblico ed ovazioni prolungate .
Il 2 dicembre invece, nella stessa sede e con le stesse compagini, Wayne Marshall ha proposto una ricca selezione da “Porgy and Bess” di George Gershwin con un cast vocale infuocato che andava da Kevin Short (un Porgy molto poetico) alla Bess delicatissima di Indira Mahajan , dalla Serena di
Angela Renée Simpson allo Sporting Life esplosivo di Ronald Samm . Straordinaria anche (ed in particolar modo) la prestazione del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi (come sempre sotto la pronta e vigile direzione di Erina Gambarini) che ha cantato in un perfetto inglese con una dizione ed intonazione esemplari . Tutte esauritissime le repliche e tripudio al termine per tutti .
Anche Sir Neville Marriner è ritornato a seguire, con grande successo, all’Auditorium con un programma interamente schumanniano (Concerto per pianoforte ed orchestra in la minore e Seconda Sinfonia) ma soprattutto John Axelrod che ci ha regalato uno dei più belli concerti della Stagione con un’esecuzione della Terza Sinfonia (“Renana”) di Robert Scumann e della Quinta Sinfonia di Tchaikovsky da manuale . Nel frattempo proseguiva la stagione de “La Verdi Barocca” il 10 novembre con l’inedita e di rara esecuzione “Missa dei Filii” in do maggiore del compositore boemo Jan Dismas Zelenka, un vero gioiello e perla rara del repertorio che è stato messo in splendida e raggiante luce da un cast vocale di primissimo ordine che andava dal soprano Joanna Klisowska a Jacopo Facchini, dal tenore Maurizio Dalena al basso Mauro Borgioni perfettamente uniti ed all’unisono con l’Ensemble vocale de “La Verdi Barocca” diretti con la consueta passione e precisione da Ruben Jais . Precedeva il “Concerto in re minore per due violini archi e continuo” di Johann Sebastian Bach . L’8 dicembre era invece Gianluca Capuano che regalava uno dei più raggianti e graditi doni al pubblico della “Verdi Barocca” eseguendo niente meno che i “Vespri della Beata Vergine” di Claudio Monteverdi mettendo a dura prova l’Ensemble vocale che ha superato se stesso in una serata e prestazione memorabile e soprattutto proponendo uno dei capisaldi del repertorio che andrebbe più spesso eseguito . Il 22 dicembre infine il regalo natalizio era il “Messiah” di Georg Friedrich Haendel (che invece comincia a rientrare molto lentamente nel repertorio) rallegrato da un cast vocale superlativo e da manuale che andava dall’ormai celebre e lanciatissima soprano bulgara Sonya Yoncheva ad un’altra vera esperta e professionista di questo repertorio quale Sonia Prina, dal tenore francese Cyril Auvity al baritono cileno Christiann Senn .
Ruben Jais ha fornito ancora una volta una delle sue migliori prestazioni offrendo una lettura ineffabile della celebre partitura haendeliana insieme all’Ensemble vocale de “La Verdi Barocca” diretto da Gianluca Capuano . Al Teatro dal Verme l’11 novembre Gunter Pichler, alla testa dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, proponeva una scintillante ouverture dal “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini seguita dalla Sonata “Arpeggione” di Franz Schubert eseguita ed orchestrata dal celebre violoncellista Luigi Piovano con nella seconda parte la Sesta Sinfonia sempre di Franz Schubert . Il 25 novembre invece il flautista e direttore francese Patrick Gallois faceva scoprire al pubblico dei Pomeriggi Musicali la Prima Sinfonia di Charles Gounod, preceduta dalla “Pavane” di Fauré e dal “Concerto per flauto ed orchestra” di un’operista italiano dimenticato ovvero Saverio Mercadante . Infine il 16 dicembre Massimiliano Caldi proponeva un Concerto di Natale prettamente mitteleuropeo che andava dalla “Polacca” dall’ “Onegin” di Tchaikovsky all’intera suite dalla “Gaité parisienne” di Jacques Offenbach nella splendida revisione di Manuel Rosenthal, da “Oro e argento” di Franz Lehar e “Cavalleria leggera” di Franz von Suppé al Valzer dal “Faust” di Charles Gounod sino ad un’antologia di valzer straussiani (“Fruhligsstimmen”, “Wiener Blut” e “Trisch – Trash Polka”) . Esito trionfale in ognuna di queste serate e vivace e pronta risposta del pubblico .
Giacomo Di Vittorio